SCHOLA CANTORUM Sedico (Belluno)


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La storia della chiesa

LA CHIESA PARROCCHIALE DI SEDICO




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Quando la Pieve (parrocchia) di Sedico comprendeva anche Bribano, Longano, Roe, Carmegn e la vecchia chiesa (rifatta quasi competamente nuova e consacrata nel 1754) non era più in grado di contenere tutti i fedeli nelle grandi festività o in occasione dei funerali, l’arciprete mons. Luigi Fiori, avendo negli anni Trenta del secolo scorso a disposizione circa i due terzi della somma occorrente, decise di costruirne una nuova molto più capiente.

La prima pietra fu benedetta dal vescovo mons. Giosuè Cattarossi l’11 giugno 1933, mentre la sua consacrazione avvenne sabato 7 ottobre 1939, vigilia della Madonna del Rosario. Il sacro rito fu molto lungo: durò dalle 9 circa a mezzogiorno. Nel corso di esso fu consacrato anche l’altar maggiore con l’inserimento nella mensa di una cassettina contenente le reliquie dei santi martiri Illuminato, Lucente, Magno, insieme e tre grani d’incenso e al documento dell’eseguita consacrazione da parte di mons. Cattarossi. La popolazione contribuì in larga misura alla sua costruzione, chi con offerte in denaro e chi trasportando materiali prelevati dal greto del Cordevole (sassi e ghiaia). Progettata dall’arch. Pietro Del Fabbro di Treviso (lo stesso della chiesa, molto simile, di Lamon), è disegnata a pianta latina e in stile romanico.
Dedicata a Santa Maria Annunziata, che si festeggia il 25 marzo, è lunga 50 metri e larga 20. Le pietre dei muri e dei pilastri delle facciate provengono da una cava di San Fermo, mentre quelle del grande rosone e delle colonne interne arrivarono suddivise in pezzi, per agevolarne il montaggio, dalle cave di S. Ambrogio all’Adige (Verona). A costruirla fu Giuseppe Deon che nel 1911 aveva avviato l’attività dell’omonima impresa (allora con sede a Longano) edificando la scuola di Bribano. Già dal medioevo, e per secoli, quella che si ergeva fino al 1955 nell’attuale piazza accanto al campanile fu l’unica chiesa del nostro comune dotata di battistero. La presenza, documentata, del pievano di Sedico (unitamente ai pievani di Cadola e di Agordo) il 4 marzo 1184 in Belluno alla solenne consacrazione della chiesa di San Biagio (ritenuta la più vecchia della Diocesi) da parte del vescovo Ottone II, prova che la Pieve di Sedico doveva esistere ormai da molti anni (forse risale al periodo fra il 1000 e il 1100) se a quella data era considerata così importante.


Dal 1939 al 1946 furono eseguiti la pavimentazione del coro, la posa in opera degli amboni, delle gradinate del coro con le balaustre, gli altari laterali, il battistero, le acquasantiere.
Nel
1950 si trasferì dalla vecchia chiesa l’organo del quale si utilizzarono le canne, mentre si rifece tutto il resto.
Nel
1961 venne realizzato il pavimento della chiesa progettato dal celebre pittore Masi Simonetti (originario di Zoppè, artista famoso residente a Parigi, cugino e compaesano dell’allora parroco don Paolo Simonetti).
Nel
1963 vennero realizzati i lampadari su disegno di Masi Simonetti. Nello stesso anno la famiglia Zuppani donava la pala dell’oratorio di Triva che è stata collocata nell’abside della parrocchiale.
Nel
1970 vennero poste in opera le controfinestre in marmo del Portogallo.

Nel 1972 furono effettuati importanti lavori: vennero tolte le balaustre e la parte superiore dell’altare; collocato sopra l’organo il grande Cristo morto opera dello scultore di Falcade Dante Moro.
Nel
1973 venne acquistato un nuovo organo (è l’attuale) e si realizzò la tinteggiatura interna di tutta la chiesa. Oltre all’altar maggiore, ci sono quattro altari laterali, due dei quali provengono dalla vecchia chiesa poi demolita.
In anni più recenti è stata realizzata una cappella a destra dell’abside.



Ricerca e studio a cura di Gianni De Vecchi
(ultima stesura 14 marzo 2019)


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